Casa Romanelli
51244
page-template,page-template-full_width,page-template-full_width-php,page,page-id-51244,page-child,parent-pageid-50796,cabin-core-1.0.2,select-theme-ver-3.3,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled, vertical_menu_width_290,smooth_scroll,side_menu_slide_from_right,wpb-js-composer js-comp-ver-6.4.1,vc_responsive
 

Casa Romanelli

“Lu segnore” , al secolo Pietro Romanelli, era un calzolaio-filosofo che raccontava la sua vita in modo così colorito e partecipato che a noi ragazzi sembravano favole.
Una storia per tutte.
Prigioniero di guerra in Africa, era stato mandato a Bari per buona condotta. Ebbe una licenza per tornare a casa ma egli non rispettò la scadenza.
“Ero a Santa Maria di fronte ad un piatto di maccheroni fumanti, quando, davanti a noi, si fermò una gips (Jeep) piena di “berretti rossi”. Mi caricarono sulla gips e senza neanche il tempo di mangiare i maccheroni, mi riportarono al campo di prigionia, in Africa.” … e via con due colorite bestemmie.
Ma la raccontava così bene che nella sua bottega il fumo della pece sembrava quello degli spaghetti.
Già, la sua bottega con gli stipiti in massello di travertino come oggi non se ne fanno più, e poi ammirate, gente, la finestra istoriata che sembra quasi un merletto: LA FENESTRA DE LU SEGNORE.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi